Diritto di proprietà e inquinamento atmosferico: sentenza storica nel caso Ilva

Il diritto di proprietà, si sa, è fortemente tutelato dalle nostre leggi. “Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni”, recita l’articolo 1 del Protocollo CEDU. Ma che dire degli effetti dell’inquinamento atmosferico sul valore immobiliare? Possono i cittadini dolersi di un eventuale deprezzamento della casa causato dalle polveri sottili presenti nell’aria?

Con una sentenza storica, la n. 18810/2021, la Corte di Cassazione è intervenuta sul tema, condannando l’Ilva a risarcire il danno patrimoniale invocato dagli attori, residenti della città di Taranto. Tragicamente note sono le foto con cui i residenti hanno documentato l’inquinamento causato negli anni dallo stabilimento siderurgico più grande d’Europa. Nelle strade del quartiere Tamburi vicino alla fabbrica quando spira il vento si chiudono le finestre, i bambini non vanno a scuola, le strade sono vuote e senza voci. La polvere rossa derivante dalla lavorazione del ferro si posa sulla città e penetra inesorabilmente nei polmoni dei residenti. 

Con la pronuncia in commento la Suprema Corte ha riconosciuto l’esistenza di un danno da compromissione del diritto di proprietà, concretato dalla limitazione delle possibilità di godimento degli immobili ubicati nell’area, in ragione, segnatamente, della limitazione delle possibilità di arieggiamento degli appartamenti stante il penetrare in essi delle polveri. Risulta essere leso il diritto al “normale svolgimento della vita familiare all’interno delle propria abitazione ed alla libera e piena esplicazione delle proprie abitudini di vita quotidiane”. Diritti costituzionalmente garantiti e altresì tutelati dall’art. 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (cfr. Cass. Sez. Un. n. 2611/2017). Secondo i giudici, al diritto dei ricorrenti non possono opporsi le “esigenze della produzione”, né tanto meno il preuso. La Corte pertanto ha confermato la condanna del risarcimento del danno, pari al 20% del valore dell’immobile dei ricorrenti. 

Si ritiene che i principi di diritto affermati nella sentenza in esame potranno trovare applicazione anche in altre fattispecie analoghe, ove il diritto alla proprietà immobiliare è compromesso dalla presenza di inquinanti nell’atmosfera. 

Previous Post
Next Post