Lettera aperta all’Ulss 16 Padova e alla Regione Veneto

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All’ULSS 16 Padova e alla Regione Veneto

Come già più volte contestato, da ultimo con lettera del 5 gennaio 2016, a partire dal 30 giugno 2015 è stato da Voi interrotto senza preavviso e giustificazione il pagamento dell’indennizzo e della rivalutazione ex lege 210/1992.

Tale indennizzo, come noto, spetta a soggetti gravemente ammalati a causa di patologie infettive irreversibili e spesso letali (epatite da virus HCV, HBV o AIDS) contratte a seguito di somministrazioni di sangue e/o emoderivati infetti ed ha natura assistenziale avendo in primis la funzione di coprire i costi degli esami, visite specialistiche non coperte dal servizio sanitario nonché le spese di trasporto per l’accesso presso i luoghi di cura e i costi di assistenza personale.

Peraltro i beneficiari dell’indennizzo si trovano in una grave situazione di salute e molti versano anche in precarie condizioni economiche a causa delle patologie de quibus e quindi l’indennizzo rappresenta per loro la primaria fonte di sostentamento.

Il mancato pagamento dei suddetti emolumenti assistenziali, ormai protrattosi per oltre 6 mesi, rende pertanto la situazione insostenibile sotto ogni profilo, limitando anche le loro possibilità di cura, terapia ed assistenza.

Sino adesso abbiamo letto tante parole, ma nonostante la legge di stabilità 2016 abbia espressamente stabilito all’art.1 co. 586 che “Gli indennizzi dovuti alle persone danneggiate da trasfusioni, somministrazioni di emoderivati o vaccinazioni, in base alla legge 25 febbraio 1992, n. 210, riconosciuti dopo il 1º maggio 2001, demandati alle regioni, in attesa del trasferimento  dallo  Stato  delle  somme dovute, vengono anticipati da ogni regione agli aventi diritto”, a tutt’oggi il pagamento degli indennizzi non è ancora ripreso.

Una tale situazione non è più accettabile alla luce del gravissimo pregiudizio e lesione dei diritti umani fondamentali delle persone affette da danni irreversibili alla salute a seguito di infezioni post-trasfusionali e vaccinazioni.

Rinnoviamo quindi la richiesta, già più volte formulata (da ultimo con raccomandata del 5.1.2016), a Codeste Autorità di attivarsi senza ulteriore indugio per l’immediato ripristino del pagamento degli indennizzi vitalizi e per il pagamento degli arretrati.

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