Ancora a proposito della somma offerta a titolo di “equa riparazione” per i danni da trasfusione

In questi giorni il Ministero della Salute ha inviato ad alcune persone danneggiate da trasfusione con sangue o emoderivati infetti o da vaccinazioni obbligatorie una lettera con cui, richiamando il recente art. 27bis del D.L. 24.6.2014 n. 90, convertito dalla legge 11.8.2014 n. 114 (norma che abbiamo riportato nel nostro comunicato del 29 agosto u.s.), richiede che il soggetto che intende accettare la somma proposta (€ 100.000,00 in un’unica soluzione da pagarsi “entro il 31 dicembre 2017”) restituisca, entro 15 giorni, due moduli da compilarsi e sottoscrivere.
Poiché in uno dei due moduli si chiede al danneggiato di rinunciare immediatamente a tutte le azioni (nazionali, sovranazionali e internazionali) a fronte di un pagamento condizionato alla verifica della “ricevibilità dell’istanza” e comunque futuro, abbiamo ritenuto opportuno aggiungere una precisazione al testo ministeriale con cui si subordina la rinuncia all’effettivo pagamento.
Tali moduli sono a disposizione dei nostri assistiti ed invitiamo quindi tutti coloro i quali ricevano la lettera del Ministero con gli allegati a contattare immediatamente il nostro studio.
Segnaliamo infine che il Ministero richiede che la firma in calce ad uno dei due moduli venga autenticata (da un segretario comunale, cancelliere o notaio). Sicuramente la via più pratica è quella di recarsi all’apposito ufficio comunale. In proposito si fa presente che l’autentica di firma in questione è espressamente prevista dal Ministero della Salute che sul punto ha emanato anche una nota che si allega (http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=4027&area=indennizzo&menu=vuoto).

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